Il vino rappresenta uno dei più grandi vanti per la Puglia, grazie ai vini conosciuti sia in patria che all'estero come il Negroamaro e il Primitivo.
Il Negroamaro è una tipologia di vino rosso, prodotto esclusivamente in Salento, la cui fama si deve principalmente al suo essere versatile nell'abbinamento con diverse tipologie di piatti, soprattutto con quelli tradizionali del territorio salentino.
L’origine del nome ”Negroamaro“ non è del tutto certa. Sono due, infatti, le teorie principali che cercano di spiegarne le origini.
La prima racconta che il nome derivi dal ”griko“, ossia una lingua parlata in alcune parti della Grecia Salentina. In questo contesto, troviamo la parola ”mavro“, ossia “amaro” e ”nigro“, derivante dal latino, il cui significato si avvicina al nostro moderno “nero”.
Per altri ricercatori esperti, invece, il nome deriva semplicemente dal dialetto antico salentino: non a caso, ”niurumaru“ è un termine che sta ad indicare un vino nero dal sapore leggermente amaro.
Le prime tracce storiche in cui appare il nome Negroamaro, tuttavia, si hanno circa nel 1800 e, successivamente, nel 1880. Nello specifico in quest’ultima data, il nome del vino appare in una rivista di ambito vinicolo; per la prima volta se ne certifica dunque la nomenclatura.
Con il passare degli anni, questo vino divenne così famoso per il suo gusto unico da diffondersi non solo sul territorio italiano, ma anche all’estero, arrivando così all’esportazione internazionale.
Caratteristiche del vino Negroamaro
Questo vino viene prodotto principalmente nelle zone di Brindisi e Taranto ma, soprattutto, a Lecce.
Le caratteristiche del vino rosso Negroamaro sono:
- Il suo colore nero, che tende al violaceo/rosso scuro;
- Profumo molto intenso, con note fruttate di gelso e more, di macchia mediterranea (timo, rosmarino, salvia..), eucalipto, spezie con sentori decisi di pepe e liquirizia
- Il palato viene deliziato dal sapore fruttato di frutti a bacca rossa e note balsamiche;
- decisamente tannico e con una bella acidità, ma comunque equilibrato, pieno ed asciutto;
- capacità di abbinarsi ad ogni piatto, esaltandone tutti i sapori;
- Il tasso alcolico del Negroamaro è di 13 gradi, con un’acidità variabile tra 5 e 7 per mille.
Gli abbinamenti: il Negroamaro un vino versatile
Una delle caratteristiche più interessanti del vino Negroamaro è proprio la sua versatilità nel sapersi abbinare con qualsiasi tipologia di pietanza.
Inutile dire che questo vino va chiaramente perfettamente d’accordo con i piatti tradizionali della sua terra, esaltandone i sapori principali richiamando i profumi di un luogo comune.
Il Negroamaro ha il potere di esaltare i sapori dei piatti, che si tratti di un antipasto, di primi piatti, o di piatti a base di carne e pesce.
Vediamo quindi qualche esempio di abbinamento:
Vino Negroamaro abbinato ai piatti a base di carne
Il Negroamaro si abbina bene con i piatti di carne, soprattutto con quelli a base di carne rossa. La sua robustezza si sposa perfettamente con i sapori intensi delle carni rosse come l'agnello, il manzo e il maiale. In particolare, un abbinamento perfetto è con il brasato di manzo, le costolette di agnello alla griglia, l'arrosto di maiale, il vitello tonnato, pulled pork, hamburger..
Vino Negroamaro abbinato ai piatti a base di pesce
Il Negroamaro (soprattutto se giovane) si abbina anche con i piatti di pesce, in particolare con quelli a base di pesce azzurro, come le acciughe e le sardine. Il suo sapore speziato e robusto può fare da contrappeso alle note salate del pesce. Un abbinamento perfetto per il negroamaro è il pesce alla griglia, soprattutto se condito con olive nere e pomodorini.
Vino Negroamaro abbinato ai formaggi
Questo vino si abbina bene anche con i formaggi stagionati, soprattutto quelli a base di latte di capra o di pecora. In particolare, un abbinamento perfetto per il è il pecorino stagionato o il caprino.
Vino Negroamaro abbinato ai piatti della cucina mediterranea
Si abbina bene con molti piatti della cucina mediterranea, come la parmigiana di melanzane, le olive nere, i pomodorini e le verdure grigliate. Le polpette al sugo, la pasta al sugo o al ragù. La sua robustezza può fare da contrappeso ai sapori intensi di questi piatti.
Qual è la differenza tra vino Negroamaro e vino Primitivo?
Chi non non fa parte del settore vinicolo, per ovvi motivi tende a fare confusione tra le varie tipologie di vino presenti sul mercato. Un esempio può essere proprio il frequente paragone che viene proposto fra Negroamaro e Primitivo, due vini che sono sì molto simili, eppure a loro modo diversi.
La differenza primaria sta nel periodo di raccolta.
Il Primitivo, dal latino “Primatus”, che significa “primo”, affonda le radici in un nome che deriva dalla precoce maturità dell’uva, che viene quindi raccolta per prima, già dalla metà o fine Agosto.
Il Negroamaro, al contrario, si raccoglie da metà Settembre ed è conosciuto da tutti per via del suo colore molto scuro, e del suo odore fruttato, con sentori di macchia mediterranea e balsamici.
Il Primitivo vanta note fruttate ben precise, di amarena, prugna e violetta; se il suo affinamento prosegue in botte, assume aromi che sanno di vaniglia, cioccolato e tabacco.
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